Tratta di esseri umani: prospettive infermieristiche, giuridiche e sociali di un’emergenza di salute pubblica globale

A cura della Redazione




Il testo di Mary de Chesnay e Donna Sabella, a cui hanno contribuito 3 autrici italiane (Paola Gobbi, Daiana Campani ed Elisa Crotti), affronta un tema di drammatica attualità.

La tratta di esseri umani è un problema di salute pubblica globale che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Consiste nel rubare la libertà a scopo di lucro. I trafficanti ingannano, frodano o costringono fisicamente le vittime a fornire sesso a scopo di lucro. In altri casi, le vittime vengono ingannate, aggredite, minacciate o manipolate per lavorare in condizioni disumane, illegali o comunque inaccettabili. Si tratta di un’industria criminale multimiliardaria che nega la libertà a 24,9 milioni di persone in tutto il mondo.

Ad aprile 2024 il Parlamento europeo ha approvato con 563 voti a favore, 7 contro e 17 astensioni una direttiva che amplia le attuali misure per combattere e prevenire la tratta di esseri umani e sostenere le sue vittime. Al di là del lavoro e dello sfruttamento sessuale, la nuova legge criminalizza anche il matrimonio forzato, l’adozione illegale e lo sfruttamento della maternità surrogata e crea le basi per:

• fornire, a chi ha bisogno di protezione internazionale, un sostegno e una protezione adeguati e il rispetto del diritto di asilo;

criminalizzare l’uso dei servizi forniti da una vittima della tratta, se l’utente sa che la vittima è sfruttata;

• introdurre sanzioni per le imprese condannate per tratta; garantire che i pubblici ministeri possano scegliere di non perseguire le vittime per atti criminali che sono state costrette a commettere;

• fornire sostegno alle vittime, compreso l’accesso a rifugi e alloggi sicuri; garantire i diritti delle persone con disabilità e un adeguato sostegno, compresa la nomina di tutori o rappresentanti, ai minori non accompagnati;

• consentire ai giudici di considerare la diffusione non consensuale di immagini o video sessuali come una circostanza aggravante nell’emettere sentenze.

Le due curatrici, entrambe infermiere, hanno lavorato a lungo con le vittime del commercio sessuale, e sono state testimoni degli effetti disumanizzanti delle diverse forme di sfruttamento, sia quelle note che quelle emergenti. Hanno insegnato in numerosi corsi per sensibilizzare chi viene a contatto, per le strade più varie, con queste vittime delle moderne forme di schiavitù: medici, infermieri, assistenti sociali, polizia, giudici, insegnanti e altri. Da qui è nata l’idea di scrivere un testo per cercare di offrire una panoramica generale sul tema. De Chesnay, in particolare, ha lavorato molto con bambini vittime di abusi sessuali e di incesto, e con bambine e ragazze costrette alla prostituzione, e aveva già scritto una guida per gli operatori sanitari, per aiutarli a riconoscere e aiutare le vittime di tali abusi. Il ricovero in ospedale è una delle poche circostanze in cui la vita delle vittime di tratta si incrocia con quella della popolazione generale. La maggior parte delle vittime della tratta di esseri umani può ricevere cure mediche nel pronto soccorso di un ospedale (o in carcere). Per questo è fondamentale la formazione/informazione del personale sanitario.

Il testo, come dichiarato nel sottotitolo, è rivolto a più discipline, e scritto da esperti di vari settori, perché solo una pluralità di sguardi può consentire di comprendere appieno questo fenomeno poliedrico, radicato, con sfaccettature diverse. Le forme di schiavitù e traffico di esseri umani sono purtroppo varie, alcune note, altre più recenti: dal commercio del sesso, allo sfruttamento lavorativo (compreso quello delle domestiche importate e sfruttate dalle famiglie), ai matrimoni forzati, al traffico di organi, al traffico di bambini, al mercato nero delle adozioni, ai bambini soldato. Tutte queste forme di traffico di esseri umani hanno in comune lo sfruttamento a vantaggio (economico) dei trafficanti.

Tale fenomeno è supportato da dati e numeri, sicuramente sottostimati perché le vittime spesso non sono messe nelle condizioni di denunciare il problema. Nonostante questi dati siano sottovalutati, o non noti al pubblico generale, purtroppo sono in crescita. I recenti eventi – ricordati anche nell’editoriale a pag. 51 e nella recensione a pag. 96 – quali la guerra in Ucraina, che ha costretto migliaia di rifugiati a lasciare il loro paese per trovare un asilo sicuro, aumentano l’entità del problema.

Molte vittime della tratta cercano assistenza medica per problemi di salute fisica, sessuale e mentale. Purtroppo, però, spesso non vengono riconosciute dagli operatori sanitari come vittime della tratta di esseri umani e di conseguenza non ottengono il supporto e la protezione adeguati e tornano dai loro trafficanti. Per fornire un’assistenza efficace e di qualità a questa popolazione, gli operatori sanitari devono essere consapevoli del fenomeno, delle possibili azioni da intraprendere e del trauma subito dalle vittime, in modo da garantire loro sicurezza e protezione, e devono collaborare con i partner interprofessionali per fornire un’assistenza medica e socioeconomica adeguata.

Il testo, insieme al capitolo delle autrici italiane, che traccia una ricca panoramica, sostanziata da dati, sulle migrazioni e sulle vittime nel Mediterraneo, ma anche sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo e del caporalato, rappresenta solo un primo passo verso l’integrazione di questi contenuti nella formazione di tutti gli operatori sanitari.