Perché un numero di testimonianze/esperienze
degli infermieri sul covid-19

Chi è stato a casa in quarantena durante il lockdown si è domandato cosa fare per ringraziare quanti, in questo periodo di emergenza, hanno continuato a lavorare senza riposi, con turni massacranti, per garantire assistenza a chi era ricoverato (con o senza covid-19). E ci siamo detti che l’unico modo era di rendere ancora più visibile questo impegno, attraverso le testimonianze di chi è stato in prima linea. Non è, ne siamo consapevoli, un’idea originale. Negli ultimi 3 mesi sono usciti almeno 6 libri (e sicuramente l’elenco non è completo) 1-6 di testimonianze e racconti di chi ha assistito all’inizio e durante la pandemia, i pazienti covid-19 (Riquadro 1). Alcuni dei testi pubblicati da medici, infermieri, OSS hanno anche devoluto i ricavi agli infermieri 1 o a progetti formativi per gli infermieri, 2 agli ospedali, 3 alle famiglie dei medici che hanno perso la vita. 5 Quindi perché un’ennesima pubblicazione di testimonianze? Perché volevamo dare un taglio con uno sguardo più dall’interno, proporre in un unico testo di scrittura collettiva in tempo reale i diversi punti di vista di chi ha gestito l’emergenza in reparti covid e non covid, di Terapia Intensiva e in Pronto Soccorso, in RSA e sul territorio. Di chi ha assistito ma anche di chi ha coordinato e organizzato. L’eterogeneità degli sguardi e delle testimonianze è voluta, perché le esperienze sono state molte, diverse, nelle modalità e nei tempi: chi è stato letteralmente travolto dall’emergenza, e chi ha invece ha avuto più tempo per organizzarsi. 
È stata una guerra? In tanti si sono posti questa domanda: alcuni hanno rifiutato la metafora della guerra 7 (combattuta soprattutto all’inizio, senza armi e senza scudi), altri hanno ricordato che in fondo le origini della professione infermieristica risalgono alla guerra di Crimea, con Florence Nightingale, e che in questo anno dell’infermiere 8 una nuova guerra, molto diversa da quella di Crimea, riportava la professione alle origini. La metafora della guerra porta alla celebrazione degli eroi (infermieri e medici sono stati considerati eroi): 9 anche su questo ci sono state reazioni diverse: molti hanno rifiutato l’appellativo, dicendo che gli eroi si dimenticano (ed è un po’ quello che sta succedendo adesso), e che gli infermieri non hanno fatto altro che continuare a fare quello che facevano tutti i giorni, certo, in condizioni più difficili. 10  Si è eroi anche perché si muore, ma soprattutto perché, come emerge anche dalle testimonianze raccolte, assistendo i pazienti si condividono con loro gli stessi rischi: di infettare e di essere infettati.



Volevamo che i pensieri e le riflessioni diventassero un racconto più organico, che conservasse l’emotività, inevitabile della memoria ma che potesse essere anche occasione di rielaborazione. Pur senza tralasciare l’importanza e l’impatto dei vissuti di solitudine, ma anche di coesione e lavoro di squadra, dell’impatto devastante del contatto con la sofferenza e la morte in solitudine di tanti pazienti e anche di tanti infermieri, della paura del contagio per sé e per gli altri e tanti altri temi che sono stati presenti nelle cronache e anche nelle testimonianze che vengono presentate, l’obiettivo di questo racconto-storia è soprattutto quello di condividere una serie di riflessioni professionali: cosa è cambiato, cosa abbiamo imparato, cosa vorremmo rimanesse. Per offrire, sempre attraverso le parole dei protagonisti, uno sguardo più dall’interno ed una riflessione più professionale.


BIBLIOGRAFIA

1. Fortunato S, a cura di. Racconti di cura che curano. Clownbianco 2020. https://www.clownbianco.com/prodotto/raccontidi_cura/
2. Binello R, Botter C. Covid ergo sum. La pandemia racconta gli infermieri italiani. https://bookabook.it/libri/covid-ergo-sum-la-pandemia-racconta-gli-infermieri/
3. Volpi L. Nella solitudine non siamo soli. https://www.gardapost.it/2020/05/22/ nella-solitudine-non-siamo-soli-diario-di-unoss-in-covid-unit/
4. Russi F, a cura di. Io resto in corsia. Bari: Adda Editore, 2020.
5. Sodano L, a cura di. Emozioni virali. Le voci dei medici dalla pandemia. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2020.
6. Bosco F, Chiarlo M, Tizzani D, Cavicchi Z, a cura di. Abbracciare con lo sguardo. Cronache dal reparto COVID. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2020.
7. Brusasco L. Basta con l’insopportabile linguaggio di guerra, noi curiamo non combattiamo”. Genova24.it https://www.genova24.it/2020/04/coronavirus-basta-con-linsopportabile-linguaggio-di-guerra-noi-curiamo-non-combattiamo-234099/
8. Editorial. The status of nursing and midwifery in the world. Lancet 2020;395:1167.
9. Il giorno degli infermieri: eroi in prima linea contro il coronavirus. https://www.rainews.it/dl/rainews/media/12-maggio-il-giorno-degli-infermieri-eroi-della-lotta-in-prima-linea-al-coronavirus-0d004eb3-a449-49b1-a37c-4e1fafc7f2e4.html#foto-1
10. Infermieri: non siamo eroi, siamo Professionisti. Video dei colleghi del PS di Bologna diventa virale. https://www.assocarenews.it/infermieri/infermieri-non-siamo-eroi-siamo-professionisti-video-dei-colleghi-del-ps-di-bologna-diventa-virale.